Ed ecco che finalmente è arrivato il gran giorno del bosco.
La giornata di lavoro è cominciata di buon ora al Bonsai Do Groane, come prima cosa ho dato una pulita leggera a tutte le piantine, eliminando rami bassi, doppi e accorciando quelli troppo lunghi.
Dopodiché sono passato alla fase più lunga e "problematica" della lavorazione: la pulizia delle radici.
Partendo dalle più grosse ho liberato il ceppo, scendendo fino all'attaccatura delle radici (dove possibile) ed eliminando le radici lunghe, grosse, posizionate male.
Dico che è stato problematico perché a fine pulizia alcune piante presentavano dei ceppi radicali davvero scarni. Almeno un paio di piante hanno pochissime radici ancora attaccate.
Purtroppo quando si parte da piantine da vivaio questo problema è sempre dietro l'angolo.
In alcune piante ho dovuto troncare il fittone per farle stare nel vaso, mentre in altre questa scelta non è stata possibile in quanto avrei eliminato una quantità troppo importante di radici.
Durante questa operazione e successivamente durante la lavorazione mi sono premurato di vaporizzare le radici delle piante.
Sono passato poi alla preparazione del vaso, se qualcuno ha letto l'articolo sulla preparazione del vaso avrà notato che ho cambiato le bacchette di bambu necessarie al fissaggio dei fili con bacchette in acciaio inossidabile, queste non daranno alcun problema di marcescenza.
Ho fissato nove "coppie" di fili al vaso, un numero che mi sembrava sufficiente; ho commesso l'errore di non aggiungere una coppia di filo sui buchi di drenaggio, ciò si sarebbe rivelato utile più avanti nel posizionamento (anche se il problema è stato superato facilmente).
Col vaso pronto ho disposto uno strato di drenaggio composto da pomice di medio/grossa granulometria e mi sono indirizzato alla preparazione del substrato.
Ho deciso per una composizione molto varia, quindi con una base consistente di pomice medio/fine, con aggiunta di parti di akadama, kanuma, kiryu, e lapillo. Su consiglio del Maestro Gaetano Settembrini ho aggiunto una parte di terriccio universale per aiutare a mantenere un certo grado di umidità data la scarsa quantità di radici. nel Substrato ho aggiunto anche qualche scaglia di carbone vegetale che favorisce lo stabilizzarsi del ph del terreno.
Finito ciò è partito il posizionamento. Gaetano dopo aver osservato tutte le piante e provato qualche incastro ha optato per un primo gruppo di 5 piante sulla sinistra e un secondo gruppo più compatto di 5 piante sulla parte destra del vaso. aggiungendo poi un terzetto all'estrema sinistra e posizionando l'ultima pianta singola quasi in mezzo alla composizione. Ad ogni passaggio mi spiegava come disporle e legarle, come lasciare intravedere lo spazio e dare la sensazione di profondità.
Il passaggio successivo è davvero necessario eseguirlo con cura, si tratta di mettere il substrato e farlo penetrare bene negli anfratti tra una piantina e l'altra, non avendo timore di premere e riempire ogni minimo buco. Questo oltre a dare stabilità alle piante aiuterà le radici a riprendersi.
Ho poi messo il muschio sulle zone più esposte delle radici (e col tempo lo posizionerò sul resto della superficie).
Per ora le piante non sono state ulteriormente potate, ora hanno bisogno di almeno un paio di anni per stabilizzarsi e riprendersi dopo un grosso trauma (ripeto alcune hanno davvero poche radici), poi si potrà procedere con le lavorazioni classiche.
Ora il boschetto è in una zona del giardino dove prende sole nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio.
Adesso è il momento che le piante facciano il loro e diano il massimo per riprendersi.
So the big day has come.
Working day started real soon at the Bonsai Do Groane, first thing I lightly cleaned up all the plants, cutting away low branches, double ones and pruning back the longest ones.
Then it started the longest part of the job, the cleaning of the roots.
Since the plants arrives from a garden center the roots were a mess and for some of the plants I had some issues, A couple of them has only a small amount of roots still on. Had to cut the taproot on the larger but i can't do it properly because i would cut everything.
Since this moment I vaporized the roots once in a while the avoid dryness.
I prepared the pot whereupon, if someone had read the article about the pot could have notice that I changed the bamboo stick with these new stainless steel one which will avoid rottenness.
I placed nine couple of wires to fix the trees, but i committed the error of not placing wire also on the draining holes (problem that we solved easily later).
I placed a draining medium/large pumice layer and then I prepared the substrate. I do a mix with a base of medium/small pumice with the add of akadama, kanuma, kiryu, lapill. On a Master Gaetano Settembrini I put in the mix some soil tho increasing the humidity of the substrate to help the roots.
I also add some small pieces of coal, they help to stabilize the soil ph.
So it started the positioning. Gaetano observed the trees and how they fit togheter, then he choose to put a 5 large trees group on the left side, a smaller 5 trees group on the right side of the pot, the a trio on the rear left side. Last one a single about near the center in the back of the pot.
In every passage Gaetano explain to us how to arrange and tie them. How to gave the sense of depth and space.
Putting the substrate in the pot isn't an easygoing operation. The soil must be put very precisly into the roots, the stability of the forest and the roots health depend on it.
I put the musk onto the roots exposed areas, I will place it good on the whole substrate later.
I didn't do anything more. No trimming wiring or cuttin, now the forest will have a long period of relax, at least a couple of years.
I stored the forest in the garden, sun light it in the morning and during the late afternoon.
Now it's all up to the plants.